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Cosa fare in caso di puntura da tracina di mare?

La tracina o ragno di mare, è un pesce che vive su terreni sabbiosi fino a 30 metri dalla spiaggia.
Grazie al colore e alle dimensioni ridotte riesce a confondersi bene nella sabbia.

Con i primi bagni al mare, quindi per sbaglio si potrebbe schiacciare uno di questi velenosissimi pesciolini. Schiacciandoli si viene a contatto con le spine dorsali del pesce che sono collegate a ghiandole velenifere.

Oggi vi parliamo del veleno di questo pesce che è molto diffuso nel mar mediterraneo e infatti tantissimi sono i casi ogni anno di “puntura da tracina”.

Vediamo da cosa è composto il suo veleno:
– Dracotossina
– Serotonina e istamina (che oltre a provocare irritazione locale possono essere responsabili di stati d’alterazione o ansia)
– Polisaccaride tossico

Questi 4 elementi costituiscono il mix del veleno di tracina , che risulta neurotossico ed emolitico (distrugge le cellule del sangue), e frequenti sono le necrosi muscolari prossime alla sede della puntura, specialmente per dosi elevate di veleno.
Il veleno è TERMOLABILE e quindi sensibile al calore.

Cosa fare in caso di puntura?

In seguito ad una puntura il dolore è violento ed immediato; risulta urente, progressivo e si estende rapidamente lontano dalla sede della puntura. Il picco del dolore si ha dopo 20/50 minuti.

Se si viene punti in acqua è importante farsi aiutare. Sono noti casi di sincope postrauma (crisi sincopali) e casi di delirio; spesso il forte dolore non permette neanche il nuoto; quindi recarsi subito a riva.
Pulire la ferita da eventuali residui visibili (frammenti di spine, sporco ecc);
se possibile, immergere immediatamente la parte colpita in acqua molto calda (37 – max 40 °C); le tossine di natura proteica sono termolabili; la procedura risulterà efficace nell’attenuare i sintomi dolorosi solo se praticata nell’immediatezza, bastano pochi minuti di ritardo e il tutto risulterà vano. Evitare invece la sabbia molto calda e l’acqua fredda;
Attuare, appena possibile, la copertura antibiotica e la profilassi antitetanica.
INEFFICACI gli analgesici, anche quelli di natura oppioide.
Privi di qualsiasi efficacia, sono lo spegnere una sigaretta nella zona colpita; cospargere la ferita con il lattice delle euforbiacee (ricordiamo che il lattice di tutte le euforbie è tossico e non va utilizzato); quello di urinare sulla ferita .

Quindi mi raccomando quando entrate e uscite dall’acqua (fondo sabbioso) fate attenzione a dove mettere i piedi. Per proteggervi potete comprare delle comodissime scarpe di plastica, specifiche per il mare.

Fonte: Pharmabook